É partita alla grande la stagione turistica sui comprensori di Abetone e Doganaccia. Solo il maltempo ha negato un fine settimana da “tutto esaurito”, ma l'inverno non è che appena cominciato e saranno molte altre le occasioni per rifarsi. Dopo il caos sulle strade di fine novembre, quando una serie di incidenti bloccò la statale del Brennero per ore domenica 28 novembre, l'ultimo fine settimana tutto è andato liscio. Sono stati circa 3mila gli ingressi sugli impianti di risalita, a cui vanno sommate le tante persone che si sono concesse una giornata di relax e neve senza gli sci.
Un inizio che fa ben sperare per il proseguo della stagione, viste anche le ottime condizioni di neve naturale, che vedono l'Appennino Pistoiese bianco fin sui 1200 metri circa, con altra neve che dovrebbe cadere anche a quote più basse nel corso della settimana.
«Se anche dovessimo avere qualche ora di pioggia al passo – sottolinea Rolando Galli, presidente di Società Abetone Funivie – non sarebbe chissà quale problema: l'acqua andrebbe solo a compattare il manto nevoso già presente, che poi beneficerebbe di nuove nevicate. L'importante è che non arrivi lo scirocco e la pioggia fino a 2000 metri ma, toccando ferro, per ora non sembra questo il caso nei prossimi giorni».
La stagione sciistica di Abetone e Doganaccia sarà anche la prima dell'era “green pass”, visto che durante la Pandemia gli impianti di risalita sono rimasti pressoché sempre chiusi e inutilizzabili. In questi primi giorni di sci i controlli del certificato verde non hanno creato alcun problema: i controlli a campione svolti nei due comprensori non hanno trovato lo scorso fine settimana sciatori sprovvisti di green pass, proprio come previsto dalla nuova normativa.
«Ho visto molto senso di responsabilità tra i turisti, e di questo sono contento – ha commentato Andrea Formento, presidente Federfuni Italia –: non mi risultano siano state trovate persone senza green pass e, oltretutto, ho visto mascherine correttamente indossate dove è necessario, vale a dire sugli impianti e nelle file prima di salire a bordo di seggiovie e cabine. Una bella prova di maturità da parte di tutti».
Tutto perfetto? Ni. Nonostante l'appello su Metropoli Rurali dello stesso Formento (Intervista ad Andrea Formento) ancora tante aziende o attività rimangono sotto organico. Manca personale, infatti, in alberghi, ristoranti, bar e impianti di risalita delle due stazioni sciistiche.
«La Montagna Pistoiese è un luogo dove l'offerta di lavoro è più alta della domanda – conferma Formento –, ed è paradossale considerando il periodo economico che stiamo vivendo. Gli stipendi mi risultano buoni, si va dai 1300 fino sui 1500 euro mensili, più tredicesima e trattamento di fine rapporto. I posti di lavoro disponibili sono molto variegati: si va dai cuochi, ai pizzaioli, ad impieghi negli alberghi ma anche lavori meno specializzati, come tuttofare o aiutanti. Lavori per il quale serve semplicemente 'voglia di lavorare' e darsi da fare».
Eppure molti posti sono e rimangono vacanti. Il tutto in vista di uno dei periodi turisticamente più intensi di tutto l'anno in montagna: quello natalizio. Secondo molti addetti ai lavori questa mancanza di personale stagionale è da ricercarsi nel reddito di cittadinanza, che non invoglierebbe molte persone attualmente senza lavoro a mettersi in cerca di un impiego stagionale.
«Ma è un peccato, perché gli stipendi della montagna sono buoni e con un impiego stagionale si andrebbe a fare una scelta importante per quanto riguarda il proprio percorso di carriera. Invitiamo tutti gli interessati a contattare i nostri comprensori. Qui il lavoro non manca». conclude Andrea Formento