Dedicato a chi abita o vuole tornare a vivere in collina o in montagna
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Mentre il comprensorio di Abetone fa registrare un fine settimana da record, con oltre 20mila presenze in due giorni, c'è un'altra montagna che continua a lavorare e a produrre ricchezza: sono le attività agricole e gli agriturismi di altura, entrambi alle prese con un periodo di grande movimento dopo il blocco (o quasi) dovuto alla Pandemia. Ne ha parlato a Metropoli Rurali il neo presidente del Distretto Rurale Forestale della Montagna Pistoiese Giuseppe Corsini, già presidente di “Terranostra Pistoia”, la rete degli agriturismi Coldiretti.



Un punto fatto in occasione della “Giornata internazionale della montagna”. (International Mountain Day).
«Le attività agricole sono in piena attività – dice Corsini – : anche sotto la neve accudiamo gli animali, produciamo formaggi ed altri prodotti tipici, da offrire nei nostri agriturismi, nei negozi e nelle strutture ricettive o da portare a valle. Il periodo festivo di fine anno, con gli ospiti attratti dalla neve rappresenta per le aziende agricole una quota di non indifferente di vendite, purtroppo il protrarsi della pandemia rallenta la ripresa”.




E a dare il contributo di attrattività alla montagna ci sono anche gli agriturismi della rete Coldiretti (Terranostra-Campagna Amica) sul territorio della montagna pistoiese: I Sapori della Montagna, Il Volpino, Le Roncacce nei comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, e l’Agriturismo Montaione nella Svizzera Pesciatina. Ci si avvicina ad un periodo fondamentale per tutto il comparto turistico della montagna: Natale e Capodanno. Proprio la Coldiretti lancia un monito indirizzato al Governo Centrale.


«Occorre salvare le vacanze sulla neve di 3,8 milioni di italiani che prima della pandemia erano andati in vacanza in montagna nelle feste di fine anno, per non fermare la ripresa economica ed occupazionale di quei territori. Sono numeri molto importanti a livello nazionale, ma in proporzione sono quote alte anche per l'area della montagna pistoiese. Si tratta di una opportunità destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull'intero indotto delle vacanze in montagna, dall'attività dei rifugi fino agli agriturismi già duramente colpiti dalle limitazioni di Natale e Capodanno dello scorso anno. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole con le attività di allevamento e coltivazione – continua la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l'abbandono e lo spopolamento».



Va bene, dunque, la celebrazione della montagna: occorrono però anche politiche destinate a sostenerla.
«Non solo – conclude Coldiretti –: occorre ricordare e sostenere il ruolo svolto in questo ambiente dall’agricoltura e dall’allevamento che ne assicura la vitalità. La montagna rischia l’abbandono per le difficoltà che hanno costretto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità. Il rischio concreto è lo spopolamento della montagna anche dalla presenza degli allevamenti, che hanno garantito fino ad ora biodiversità, ambiente e equilibrio socio-economico delle aree più sensibili del territorio. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere l’abbandono e il degrado spesso da intere generazioni».

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