Una migrazione verticale necessaria dalla città verso le montagna, dalla pianura verso l'altura: niente di diverso da quello che noi stessi raccontiamo su Metropoli Rurali da più di 2 anni, la stessa che il noto climatologo Luca Mercalli ha descritto nel suo nuovo libro “Salire in montagna”. Dalle città ingolfate e caldissime alle abitazioni a basso costo, in mezzo al verde di Alpi e Appennini: una scelta sempre più necessaria e sostenibile che, nel caso del climatologo autore del libro, ha fatto scoprire come la montagna sia un metodo efficace di adattamento ai cambiamenti climatici, dando inoltre una nuova prospettiva al territorio in cui viviamo.
Mercalli ha investito denaro ed energie nella ristrutturazione di una vecchia baita nel cuore delle Alpi Cozie, rendendola (dopo 30 anni di duro lavoro) la casa dei sogni: bella, comoda, sostenibile e costruita senza aver edificato nemmeno un metro quadro di cemento nuovo. Il messaggio ormai è chiaro: per fuggire il riscaldamento globale che rende sempre più roventi le estati nelle città, le montagne e la loro frescura sono a due passi e offrono nuove possibilità di essere ri-abitate. Ciò potrebbe avvenire attraverso il recupero di borgate abbandonate con tecniche di bioedilizia rispettose del paesaggio ma all’altezza delle necessità di agio e di connettività (sfruttando anche le nuove opportunità collegate allo smart-working).
Perché “ciò potrebbe” e non “ciò può”? Perché come racconta lo stesso autore nel suo libro, le vie per il recupero sostenibile dell'edilizia montana è lastricata di complicazioni e difficoltà burocratiche capaci di scoraggiare anche la persone più pazienti. Lo stesso Mercalli, a causa di rallentamenti burocratici, ha impiegato più di 3 anni per ultimare la sua casa di Vazon, minuscola borgata dell’alta Val Susa, nel territorio di Oulx, in Piemonte. Lo ha raccontato in un'interessante intervista al Touring Club. «Ogni cittadino che vuole fare la mia stessa scelta è abbandonato a se stesso. Io ce l’ho fatta, ma solo ed esclusivamente con le mie forze e andando a sbattere contro i muri di gomma della burocrazia e dell’inefficienza della macchina amministrativa locale e statale».
Secondo Mercalli, le agevolazioni disponibili al momento per coloro che intendono investire tempo e denaro nella ricerca di un'abitazione in montagna non sono sufficienti.
«La montagna avrebbe bisogno di un riconoscimento istituzionale del suo status particolare, beneficiando di agevolazioni fiscali pensate ad hoc. La scelta della montagna rispetto alla città è tutt'altro che elitaria: non ci sono restrizioni economiche o di posizione sociale: questo cambiamento è per tutti quelli che ci credono, con opportunità e costi diversi secondo le regioni e la tipologia degli immobili: ci sono addirittura Comuni che pur di attirare nuovi abitanti vendono vecchie case al prezzo simbolico di un euro. Per questo non la ritengo elitaria».
Un libro che sarebbe utilissimo non solo per le persone interessate alla questione montana, ma anche per gli amministratori del territorio nazionali e locali, che non sempre conoscono (soprattutto i primi!) le vere esigenze e le vere dinamiche di territori delicati e particolari come quelli montani. A questo punto non possiamo che invitare tutti alla lettura: Salire in montagna, Luca Mercalli, Giulio Einaudi Editore.